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Conclusi i riti della Settimana Santa

Giovedì sera, come vuole la tradizione cristiana, un gran numero di fedeli si è raccolto in preghiera davanti agli “Altari della Reposizione” allestiti con cura dalle comunità parrocchiali, per omaggiare le specie eucaristiche consacrate.

Di fatto, al termine della “missa in cena Domini” del Giovedì Santo, con cui inizia il solenne triduo pasquale, tutte le Chiese allestiscono gli “altari” volgarmente definiti “sepolcri”, dove, all’interno di un’urna viene riposta e conservata l’Eucaristia fino al pomeriggio del venerdì santo.

Erroneamente, il giovedì della settimana santa, utilizziamo l’espressione ‘andare a fare i sepolcri’ – ha dichiarato Pasquale Gentile, storico locale – gli altari della reposizione infatti festeggiano la vera Pasqua perché in questo giorno ricade l’istituzione dell’eucarestia e la consumazione dell’ultima cena. Un tempo, il cosiddetto sepolcro, veniva rappresentato con le statue raffiguranti la Passione, il Cristo deposto e la Madonna piangente, però, da diversi anni questa usanza è stata superata. Infatti gli altari non rappresentano, tuttavia, la morte di Gesù ma il luogo prediletto di adorazione dell’eucarestia.”

Venerdì sera, invece, a partire dalle ore 21 si è svolta la tradizionale Via Crucis con Cristo Casaboli, per ripercorrere la passione di Cristo nelle quattordici tappe. Don Peppino, al termine della processione, prima di congedare i fedeli ha pregato per l’intera umanità sofferente, “e per questa Europa travagliata in queste ore dalla presenza di migliaia di migranti e dalla tragedia degli attentati. Oggi, più di ogni altro momento, sentiamo di farne parte e chiediamo consolazione per tutti gli afflitti del mondo, condividendo le lacrime e le speranza. Questa meditazione sulla misericordia, mi ha fatto soffermare a riflettere su una frase di Giovanni Paolo II : ‘Il significato vero e proprio della misericordia non consiste soltanto nello sguardo, fosse pure il più penetrante e compassionevole, rivolto verso il male morale, fisico o materiale: la misericordia si manifesta nel suo aspetto vero e proprio quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo e nell’uomo.’.

Auguriamoci quindi di appartenere ad un’umanità così capace di misericordia da rivalutare persino il male che continua ad affliggerla proprio come ha fatto Gesù per noi.

Con queste parole, Don Peppino Cito, ha espresso il suo augurio di una Santa Pasqua a tutti, ringraziando in particolar modo gli Scout, veri organizzatori della Via Crucis, i portatori e le istituzioni.

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